Lunedì 21 luglio 2008
Torno al Cairo. In aeroporto, è come se mi svegliassi da un sogno lungo 25 giorni.
Ora guardo il Cairo come ho sempre guardato le mie nuove vite: buttandomi indietro la vita di prima, volendo vivere intensamente.
Sarà stata la stanchezza accumulata a Bruxelles, le troppe persone conosciute tutte assieme, lo shock provocatomi da lui una settimana prima di partire per l’Egitto, ma finora, qui, non sono riuscita davvero a staccarmi dalla mia vita precedente.
Ora ho un entusiasmo nuovo, una sicurezza differente. E non me ne frega se gli uomini mi guardano per la strada.
Venerdì 25 luglio 2008
Sogno:
E' notte, dormo e sento dei rumori, vicini, ma non capisco da dove vengano. E’ come se qualcuno si muovesse nella stanza, ma nell’aria pesante delle notti cairote tutto è ottuso e umido, e io diffido dei miei sensi.
L’armadio cigola, e io mi sento accarezzare un braccio. Forse sogno.
Mi giro, e nella penombra vedo il cuscino bianco cadermi per terra. Mi affaccio ai piedi del letto per raccoglierlo, ma non c’è più. Ma com'è possibile, eppur ora son desta!
Sporgo la testa sotto al letto e vedo la sagoma del gatto bianco del vicino che si allontana.
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