1. Ordinaria incomprensione

Mercoledì 30 aprile 2008

Spesa al supermercato con delivery a casa. Avevo bisogno dell’acqua e non ci penso nemmeno a portarmela a casa da sola.

Ora, io ho la fortuna di abitare in una casa che ha anche il numero civico. Solo che anche il palazzo accanto al mio ha il numero civico. Lo stesso numero civico. Senza né A o B. No, semplicemente, un altro 26.

Al che alla cassa spiego quale palazzo è, “dalla parte di Ismail Mahamood, non dalla parte di 26 luglio” e gli lascio il mio nome. Ma non è chiaro, “Miss Margot”, mi richiama uno, si, glie lo rispiego, prende nota anche lui sullo stesso foglio, tutto chiaro, lo dice al collega.

Arrivo a casa, passano due ore, ancora non arrivano. Poi mi chiamano a casa, ancora mi chiedono quale palazzo è, glie lo spiego, non capisce, non parla inglese benemi passa un altro...alla fine optano per farsi dire il nome dei bauab.

Finalmente suonano alla porta. Mi poggia tutto in cucina. Ambdullillah. Do la mancia, chiudo la porta. Manca qualcosa. La cosa più importante. L’acqua! E richiamali.

- “Hallo? I’ve just received an order, but a box of water is missing”. 
– “Miss Margot? Any problem?” 
– (…). “Yes. I was just saying that…A box of water is missing.” 
- “Two box of water?” 
- “No, one box of water!!” And so on…

***

Poco dopo mi squilla il telefono di linea fissa.

-   Hallo? – (....)
-   Hallo?? – Miss Margot?
   Yes it’s me...?
   Hi Margot, it’s Turkey! (nooo, il consulente finanziario di sta mattina in banca…ma che cavolo vuole…sono le 20.54 di sera)
   Miss Margot, this morning I forgot to propose you some investments..
   Ah, yes, I tell you, I will stay here only 1 year so I don’t think that the investments are for me…
   Only one year? So few…so bad…Are you from Italy?
   …Yes, I’m from Italy…” – “Italy…where from Italy???
   Ehm, Bologna…
   Bologna beautiful Bologna, I love Bologna…only one year, so bad…and what are you doing after…
   Yes, as I told you I am happy with my account, ehm I will come back to Europe…Well, thank you then
   Ok, so bad…and now you have my telephone number, so for any thing you can call me, at home or at the mobile, for anything…
   Oh thanks, so kind of you…ok, good evening…
   And hope to see you everyday at the bank, you are always welcome…
   ….



Giovedì 1 maggio 2008

Arriva Anna! H 00.25 Cairo, Terminal 2. La vado a prendere in aeroporto col tassista di fiducia Hamdy.


Venerdì 2 maggio 2008


Io e Anna andiamo a fare la spesa e ordiniamo la consegna a casa. Quando suonano alla porta, è lei che va ad aprire.

Ragazzo: hi, where I bot it.
Anna: what?
Ragazzo: bot it, bot it.
Anna: Yes. Yes, I bought it.
Ragazzo: ??
Anna: yes! I bought it!!
Ragazzo: Where can i bot it?!
Margot: Mi sa che ti sta dicendo “put it”. Here here, come, put it here.

E così come sempre durante le consegne a casa, questi ragazzetti ventenni
limitano la loro presenza sul suolo domestico al minimo necessario, scappando
furtivamente sulla soglia della porta di ingresso dove attendono la loro
mancia, tanto attesa quanto intascata altrettanto furtivamente. Non so perché
abbiano una tale ansia di uscire.

Comunque, gli arabi non distinguono tra i fonemi “b” e “p”. O meglio, non hanno
la “p”, e la riconducono a “b”. 

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