7. Di nuovo, touchée

Lunedì 22 settembre 2008

Oggi quando stavo entrando in metro, di nuovo mi hanno toccato. Quanto è umiliante e frustrante. 

Erano in quattro. Tre sono scesi velocemente dalle scale, metre io stavo salendo. L’altro ha indugiato, si è fermato sugli scalini, nella mia traiettoria, aspettando che io salissi e mi spostassi per non andargli addosso, e ha allungato la mano. 

Come sempre quando realizzi, loro sono già lontani. Io e Liliana gli abbiamo urlato insulti, tra cui “porco” in arabo. E loro ridevano, che odio! 

Le guardie erano poco più in là, dentro alla metro, e hanno detto che non possono oltrepassare i cancelli della metro; una ragazza egiziana ci ha appoggiate sostenendo animatamente, in arabo, che o fuori o sulle scale della metro loro possono comunque fare qualcosa se succedono queste cose! Che palle, come mi fa sentire male. 

È la seconda volta che una donna egiziana interviene in nostra difesa in un episodio di molestia. La prima volta era stata ad Alessandria. Penso sia la prova che anche loro sono esasperate.


[Si veda anche Toccata e fuga e Il velo: decenza o intrigo?, quest'ultimo riguardo le molestie alle donne egiziane]

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