3. Un velo non è per sempre

Martedì 12 agosto

Ghada è una mia collega, ha 24 anni e non si copre la testa. Domenica le ho fatto mille domande sul velo e ho scoperto dinamiche che proprio non mi aspettavo.

Da occidentalo, ho sempre pensato all’assunzione del velo come un processo in bianco e nero, ovvero, o bianco o nero: o lo si porta, lo si accetta e ci si crede, oppure no. O lo si comincia a indossare durante la pubertà, per tenerlo tutta la vita, oppure probabilmente si fa parte di una cerchia di persone la cui mentalità non lo riconosce come un elemento di valore.

E invece non è così! Almeno in Egitto, è un processo mutevole che ha a che vedere in certi casi con le fasi della vita, più che con una scelta ideologica di base!

Mi ha parlato di sua madre, che se lo è messo da un paio d’anni dopo essere stata alla Mecca, perché “a una certa età le donne cominciano a vestire in maniera conservatrice; lei ha 50 anni e in più dato che aveva fatto il pellegrinaggio, ha còlto l’occasione - perché di solito così si usa dopo essere stati alla Mecca”.

“Tra le ragazze giovani semplicemente c’è chi non si sente di prendere questo tipo di impegno in giovane età, ovvero di rinunciare alla propria bellezza, alla possibilità di vestirsi come gli pare da giovani” – e qui si potrebbe aprire una discussione infinita sulla contraddizione intrinseca di una tale posizione, essendo il velo un segno di discrezione nonché un modo della donna di affermare la propria distanza dalla vanità o dell’estetica fine a se stessa, di rivendicare un ruolo che va oltre quello di mero oggetto sessuale…

“C’era una mia amica – continua Ghada – una di quelle completamente convinte dell’inutilità del velo, di quelle che non se lo metteranno mai, che per loro non ha nulla a che vedere con l’essere un buon musulmano, ma solo con una limitazione della propria libertà… Beh, lei usciva con un ragazzo. Quando lei gli ha detto con tanta determinazione come la pensava sul velo, e come mai e poi mai se lo sarebbe messo, lui è rimasto completamente schockato!”

“Ma come, se già uscivano insieme e lei non era velata...di cosa si è stupito? Non era implicito che lei la pensasse così se non era coperta?” – ho chiesto.

“E invece no, non era scontato! Il fatto è che molti ragazzi vedono il fatto di essere scoperte come una cosa di gioventù che poi passerà; e comunque pensano che una volta che una donna cresce e si impegni con loro, se lo metta”.

***

Ora ricordo, quando eravamo a cena e parlavamo del velo. Io lo so com’è lui. Ha detto che per le donne il velo è una tradizione, e infine, “Il velo per me è ok”.  Lui è uno di quelli che vuole fare il buono e il cattivo tempo con le straniere, ma la sua donna deve essere vergine e velata.

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