1. Taxi quotidiano

Oggi tornando a casa mi sono seduta in taxi nel sedile del passeggero, come si fa spesso qui. Eravamo bloccati in via 26 luglio sotto il cavalcavia, tra clacson e smog. Non riuscivo a respirare.

In tutto ciò il tassista comincia a litigare con un collega accostato alla nostra destra. Comincia quindi a sporgersi su di me per urlare all’altro attraverso il mio finestrino. Mi urlava nelle orecchie e potevo sentire il suo odore e il suo alito, e il suono della lingua articolare i suoni in mezzo alla saliva. Per fortuna non mi è arrivato nessuno schizzo. Dirimpetto avevo le urla anche dell’altro nelle orecchie. Pensavo la smettessero subito, e invece no, riiniziavano in continuazione.

Non ce la facevo più, avrei voluto strozzarli! Mi sono alzata gridando “Halas!, halas!”. Sono uscita dal taxi in mezzo a via 26 luglio, sbattendo la porta e lasciando i soldi sul cruscotto. Aprendo la portiera ho anche urtato il muso del taxi di fronte al nostro. Il taxista mi ha guardato male e abbozzato un cenno di disapprovazione, e io l’ho ricambiato ancora peggio. Che isterica. Ma ero allo stremo e debolissima per il mio stato fisico e la giornata di oggi!

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